Storia di un tumore al seno destro



domenica 7 febbraio 2010

Terapia di stressamento

Vado a parlare con il gruppo di supporto del CORD del Careggi. Il direttore del reparto di psichiatria mi consiglia vivamente di seguire una terapia di rilassamento di gruppo. Mi dice che è totalmente contrario alle terapie di gruppo in cui si condividono le brutte esperienze legate alla malattia, dato che la malattia è individuale e diversa da persona a persona. Questa terapia sarebbe stata solo un modo per scaricare lo stress, l'ansia, imparare a gestire la paura, con tecniche di respirazione, ecc.
Piena di fiducia nella teoria dello psichiatra che condivido pienamente, vado entusiata a questa terapia di gruppo.
Mi ritrovo con altre 3 ragazze malate o ex malate di tumore, una psicologa e una specializzanda in psichiatria.
Cominciamo con il respirare rumorosamente, fare movimenti violenti per scaricare la tensione, giochini di gruppo con grande uso di forza (un pò strani dato che eravamo tutte appena operate, o comunque con dolori particolari in qualche parte del corpo, e come nel caso mio, impossibilitate ad usare qualche muscolo...).
Fatto i giochini in cui mi son sentita un pò sciocca, ci sdraiamo, le luci vengono spente e la psicologa ci chiede di immaginare una particolare situazione del passato in cui usavamo la forza delle braccia. Insomma ci chiede di estraniarci e immergerci in un lontano ricordo.
Io, sarà perché è la prima volta, non riesco molto ma la cosa non mi dispiace.
Alla fine ci sediamo in cerchio e la psicologa ci chiede di raccontare le impressioni di questi esercizi e sopratutto della parte immaginativa.
E qui comincia la tragedia.
Le ragazze non si limitano a raccontare il loro ricordo e viaggio nel passato, ma confrontano con la loro vita attuale, il post chemioterapia, il post operatorio. Una in particolare insiste su come dopo due anni dalla chemio ancora non ha ripreso possesso della sua vita. Si sente persa, disperata, impossibilitata a fare tutte le cose che vorrebbe e il ricordo dell'evento passato l'ha distrutta perché non potrà mai più fare quelle cose.
Io non ci ho visto più. Ho cominciato (tanto per cambiare) con una scarica di pianto violenta. Poi rabbia verso lo psichiatra, la psicologa, e le povere 3 ragazze in quella sala. Piangendo li insulto tutti, prego la psicologa di raccontare al suo prof cosa fa in quella terapia di gruppo perché lui non ha capito un cazzo di come il suo corso si stia evolvendo.
Quella sera avevo i nervi a fior di pelle, il giorno dopo una sensazione di svuotamento e depressione.
Meno male che dovevo rilassarmi.

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